24 settembre 2014

Consoliamoci con la filosofia!

Certe volte si ha bisogno di essere un po' consolati, ma può capitare che non ci sia nessuno disposto a farlo. E allora che si fa? Beh, c'è un libro che può venire in aiuto e che ha consolazioni per problemi di denaro, crisi dell'esistenza, impopolarità, pene d'amore e senso di inadeguatezza. Si tratta di "Le consolazioni della filosofia"  di Alain de Botton, io lo tengo nel comodino e a volte ne leggo qualche brano. Lo credete strano?




Beh, c'è una filosofia che non è per soli addetti ai lavori, e che può avere un'utilità pratica così che tra Socrate, Epicuro, Seneca, Montaigne, Schopenauer e Nietzsche potremo trovare dei soccorrevoli compagni. Come dice l'autore, cosa deve curare la filosofia se non i turbamenti dell'anima? Beh, diciamolo, in realtà si tratta di un itinerario attraverso la storia della cultura occidentale, ma non è consolante sapere che fior di filosofi avevano già detto tempo fa quello che magari per noi oggi può essere una scoperta?

In genere mi soffermo sul filosofo di cui ho più bisogno in quel momento. Da qualche giorno il mio uomo è Seneca, che mi consola parecchio contro il senso di frustrazione: ultimamente mi sembra di averne accumulato un quantitativo esorbitante, una sorta di acquisto in quantità industriale che fatico a smaltire!  E quindi leggo Seneca.  Che così argomenta: visto che le fonti di gratificazione sfuggono al nostro controllo e il mondo non corrisponde necessariamente alle nostre aspettative, possiamo diventare saggi imparando a "non esasperare l'opposizione del mondo con le nostre reazioni, i nostri scatti d'ira, l'autocompiacimento, l'amarezza, il senso di superiorità e la paranoia". 

Secondo Seneca la filosofia deve riconciliarci con le giuste dimensioni della realtà, risparmiandoci, se non la frustrazione in sé, almeno le emozioni negative che vi sono legate. La ragione, insomma, ci permette di capire quando le nostre speranze cozzano duramente contro la realtà; quel che possiamo fare è sottometterci a essa di nostra volontà, senza rabbia o rancore. Se non possiamo cambiare gli eventi, possiamo almeno cambiare l'atteggiamento!

E questa non è la base delle moderne teorie della PNL e della Legge di Attrazione?

1 commento:

  1. fata volentem ducunt, nolentem trahunt, diceva infatti il buon Seneca a Lucilio.... alla fine della fiera i vecchi cari latini ne sanno quanto i guru della PNL & C. forse basterebbe una maggior diffusione della cultura classica a mitigare le cure della vita moderna, senza nemmeno bisogno del "life Coach" ! ;-) Da Anonimo Caty nella prima giornata di nebbia della Val Padana

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